sabato 3 settembre 2011

Mettere i soldi in banca (IT) è come regalarli

"Il mio denaro depositato in banca, non è mio, ma della banca!" Sembra uno scioglilingua, invece è la pura verità ai sensi delle norme che regolano i rapporti di deposito e conto corrente bancari. Ringrazio gli amici del blog di Mercato Libero, che sono gli unici che battagliano per far comprendere come l'unica vera forma di ribellione efficace, non è l'indignazione con cortei in piazza, ma il ritiro di ogni disponibilità monetaria presso la propria banca. E che anche oggi ricordano ai correntisti italiani una verità sottaciuta descritta efficacemente da alcuni articoli del codice civile:
Art. 1834 codice civile
Depositi di danaro.
Nei depositi di una somma di danaro presso una banca, questa ne acquista la proprietà, ed è obbligata a restituirla nella stessa specie monetaria,, alla scadenza del termine convenuto ovvero a richiesta del depositante, con l'osservanza del periodo di preavviso stabilito dalle parti o dagli usi.
Salvo patto contrario, i versamenti e i prelevamenti si eseguono alla sede della banca presso la quale si è costituito il rapporto.

Art. 1852 codice civile
Disposizione da parte del correntista.
Qualora il deposito, l'apertura di credito o altre operazioni bancarie siano regolate in conto corrente, il correntista può disporre in qualsiasi momento delle somme risultanti a suo credito, salva l'osservanza del termine di preavviso eventualmente pattuito.

Avete letto bene? Nel momento in cui deposito una somma di denaro in una banca, anche tramite l'apertura di un contratto di conto corrente, istantaneamente perdo la proprietà dei miei soldi e divento creditore della banca, che è obbligata a restituirmeli su mia richiesta ma in tempi e modi che Ella stabilisce e delle cui modalità non mi è data possibilità di negoziazione.
Figuratevi quando le cose si metteranno davvero male per la carenza di liquidità nel circuito bancario. E già infittiscono le segnalazioni di molti lettori circa continui e ripetuti disservizi nei vari Bancomat/Atm "fuori servizio" per motivazioni "tecniche".
Continuerò a ripeterlo fino alla noia, ritirate i vostri soldi in maniera educata ma scientifica: almeno 1.000 euro a settimana prima che sia troppo tardi e "fregatevene" ampiamente delle paventate segnalazioni da parte dell'istituto all'AE. Sono solo "buffonate".
Per una volta almeno facciamo sentire forte la nostra voce e rivendichiamo il diritto di vivere non in uno stato di polizia fiscale, ma in uno Stato libero che difenda, tuteli ed accresca la libertà e la proprietà individuale, nel pieno rispetto delle libertà altrui e della solidarietà collettiva."Fonte: scritto per Ifanews da Antonio Mazzone.

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